La densitometria ossea, chiamata anche “DXA”, viene utilizzata nell’analisi della densitometria delle ossa. Attraverso l’utilizzo di una dose trascurabile di radiazioni ionizzanti (raggi X) a doppia energia, permette di creare immagini e quantificare la massa ossea con l’obiettivo di diagnosticare l’osteoporosi e il rischio basale di fratture. La densitometria ossea viene utilizzata anche nella valutazione della composizione corporea di alcuni pazienti, ad esempio i trapiantati.
La densitometria ossea è un esame rapido e indolore, effettuato in base a standard statistici che includono l’età, il peso e il sesso del paziente.

La densitometria ossea, chiamata anche “DXA”, viene utilizzata nell’analisi della densitometria delle ossa. Attraverso l’utilizzo di una dose trascurabile di radiazioni ionizzanti (raggi X), permette di creare immagini e di diagnosticare malattie, soprattutto l’osteoporosi.

L’osteoporosi è una malattia delle ossa che aumenta il rischio di fratture. Viene spesso considerata “la malattia silenziosa”, perché non manifesta alcun segno o sintomo che ne permetta un’identificazione precoce. Per questo motivo, a diverse persone non viene diagnosticata fino alla comparsa di varie fratture.

L’osteoporosi è una malattia delle ossa che aumenta il rischio di fratture.

Qui di seguito riportiamo una lista di fattori che favoriscono lo sviluppo dell’osteoporosi:

  • La menopausa. Il rischio di osteoporosi aumenta dopo i 65 anni.
  • Le donne in menopausa con una frattura.
  • Le donne di età pari o superiore a 65 anni.
  • Le donne che hanno assunto una terapia ormonale (HRT/ERT) per un periodo prolungato.
  • Gli uomini con condizioni cliniche associate a una perdita di densità ossea.
  • Le persone affette da frattura vertebrale.
  • Le persone affette da anoressia.

Le immagini DXA vengono prodotte utilizzando una quantità trascurabile di radiazioni.

L’esame in sé è una procedura sicura e totalmente indolore.

La DXA utilizza i raggi X; per questo, i medici di riferimento sono prudenti quando devono prendere in considerazione il rapporto rischi/benefici relativo a questo esame. In generale, questo tipo di esame non viene eseguito in gravidanza. Perciò, in caso di gravidanza, presunta o accertata, è importante che ci avvisi prima di effettuare l’esame.

Ti chiederemo di restare disteso su un tavolo per tutta la durata dell’esame.

L’intera procedura dura circa 20 minuti.

Il medico radiologo analizzerà le immagini ottenute durante l’esame, redigerà una relazione dettagliata e la farà pervenire al tuo medico curante nei tempi più brevi possibili.