Marzo 15, 2024

Endometriosi – Intervista alla Dott.ssa Laetitia Buemi

Questo marzo, mese della prevenzione e dell’informazione sull’endometriosi, abbiamo voluto presentare una malattia di cui si parla sempre più spesso e che in Svizzera colpisce una donna su dieci, peggiorandone drasticamente la qualità della vita. Inoltre, spesso l’endometriosi continua ad essere diagnosticata troppo tardi.

La nostra radiologa, la Dott.ssa Laetitia Buemi, medico FMH specializzato in radiologia mammaria e ginecologica, che lavora presso il centro Affidea Givision al Daler di Friburgo, fa il punto su questa malattia e ci spiega l’importanza di effettuare una diagnosi precoce e i trattamenti che siano adeguati e su misura per ogni paziente.

Come possiamo definire e spiegare l’endometriosi?

Dott.ssa Laetitia Buemi: “L’endometriosi è una condizione ginecologica complessa e comune che colpisce dal 10 al 15% delle donne in età fertile, inoltre ne soffre il 50% delle pazienti con disturbi della fertilità. È spesso dolorosa e progressiva ed è caratterizzata dalla presenza anomala di cellule del rivestimento dell’utero (l’endometrio) all’esterno di esso. Queste cellule si impiantano nell’addome e formano noduli endometriosici. Questi noduli, così come il rivestimento dell’utero, sanguineranno ciclicamente come il ciclo mestruale, creando infiammazione e irritazione locale. Le ovaie, il peritoneo, l’intestino e la vescica sono i principali organi colpiti, ma i noduli possono trovarsi anche nel diaframma o nella pleura.

Il coinvolgimento dell’utero dà luogo a una forma particolare di endometriosi detta adenomiosi. Le cellule endometriali si impiantano nel muscolo dell’utero e possono causare dolori e compromettere la fertilità.

L’endometriosi localizzata nelle ovaie è chiamata endometrioma o “cisti cioccolato” e può compromettere anch’essa la fertilità”.

Quali sono le cause?

Dott.ssa Laetitia Buemi: “Esistono diverse teorie. L’ipotesi più probabile è quella della mestruazione retrograda in cui il sangue rifluisce attraverso le tube di Falloppio nella cavità addominale durante la mestruazione, permettendo alle cellule endometriali di colonizzarla”.

Quali sono i sintomi?

Dott.ssa Laetitia Buemi: “I sintomi dell’endometriosi sono molteplici e variabili, come il dolore pelvico cronico, forti dolori mestruali, dolore durante i rapporti sessuali e durante la defecazione e/o la minzione. Compaiono in genere nel periodo delle mestruazioni e possono portare alla sterilità.

Di certo la qualità della vita delle donne che ne sono affette peggiora sensibilmente, ma in alcuni casi la malattia è silenziosa e non manifesta alcun sintomo”.

Quanto è importante la diagnosi precoce?

Dott.ssa Laetitia Buemi: “La diagnosi precoce consente di contrastare il dolore e l’infertilità in modo rapido ed efficace, con l’obiettivo di interrompere la progressione della malattia.

La prima fase della diagnosi inizia dal ginecologo. In presenza di condizioni cliniche dubbie, si effettua una risonanza magnetica pelvica per definire le scelte terapeutiche o prima di un intervento chirurgico. L’MRI fornisce informazioni sulla dimensione dei noduli e sulla localizzazione esatta dell’endometriosi, rivelando la presenza di noduli sia profondi che superficiali, il coinvolgimento delle ovaie (endometrioma), della muscolatura dell’utero (adenomiosi) nonché degli organi adiacenti, come l’apparato digerente e quello urinario, e delle conseguenze che riportano. Se non appare alcun segno visibile di endometriosi alla risonanza, questa rimane utile per diagnosi alternative.

Talvolta è necessario l’intervento chirurgico (laparoscopia), per confermare una sospetta endometriosi”.

In che modo si può adeguare il trattamento alla singola paziente?

Dott.ssa Laetitia Buemi: “Il trattamento dell’endometriosi viene adeguato a seconda dei casi e dipende da diversi fattori, tra cui il dolore, l’evoluzione della malattia, il desiderio di rimanere incinta e la volontà della paziente. La base è costituita dal trattamento del dolore e dall’uso di cure ormonali (contraccettivi). Se necessario, viene proposto un intervento chirurgico per trattare localmente i noduli mediante ablazione.

A tali soluzioni è possibile affiancare sedute di fisioterapia, terapia del dolore su consulenza specialistica e psicoterapia”.

Qual è il rischio di recidiva?

Dott.ssa Laetitia Buemi: “A volte questa condizione ginecologica può ripresentarsi anche dopo che è stata trattata in maniera efficace. La diagnostica per immagini con risonanza magnetica pelvica aiuta a diagnosticare possibili recidive e fornisce supporto nella gestione terapeutica”.

 

Nodulo endometriosico profondo del toro uterino con macchie emorragiche
Endometrioma bilaterale

Utero normale (sinistra), utero con adenomiosi (destra)